Quando Giuda fu uscito [dal cenacolo], Gesù disse: «Ora il Figlio dell’uomo è stato glorificato, e Dio è stato glorificato in lui. Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo glorificherà da parte sua e lo glorificherà subito. Figlioli, ancora per poco sono con voi. Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri. Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri».
Signore Gesù, ho sempre avvertito una sorta di resistenza, di “allergia” immediata a parole come comandamento. Sono figlio di questa mentalità dove la verità è sempre legata al ciò che sento e la libertà si muove solo se viene spontaneo. Ho proprio bisogno che Tu, mio Dio, mi evangelizzi il cuore, la mente, la volontà. Tu mi comandi di amare, ma…se devo… l’amore è ancora tale? Non è piuttosto sforzo a scapito del sentimento? Tu che conosci i giorni e le stagioni di ogni persona, mi ricordi che nei rapporti di bene, non c’è solo il tempo della spontaneità, come quando si è innamorati, ma anche la stagione della fedeltà pacifica e quotidiana, dove ci si deve scegliere ogni volta. Non c’è solo il tempo dell’emozione, che è un gran bel motorino di avviamento, ma anche la stagione del sentimento stabile e solidificato da tanti gesti ripetuti, come il bacio di mamma e papà al bimbo al risveglio o prima di dormire, come l’andare al lavoro per i figli, come...