Collaborazione Pastorale

La Collaborazione Pastorale Zerotina
Campi di radicchio, finalmente ricoperti dalla brina invernale. Che qua e là, sempre più spesso, cedono il posto ad interi quartieri pieni di villette a schiera e piccoli condomini. Sullo sfondo, svettano aguzzi i tre campanili di Zero Branco, Sant’Alberto e Scandolara. E’ questo il paesaggio che si presenta agli occhi di chi arriva a Zero Branco. Questo centro, tradizionalmente agricolo – si pensi al radicchio o al peperone – diventato negli ultimi anni anche residenziale, è stato la prima tappa della Visita pastorale del vescovo Gianfranco Agostino Gardin alla sua diocesi.
Dall’Ottobre 2015 le tre parrocchie di Zero Branco sono guidate da don Corrado Cazzin e don Davide Menegon, parroci in solido a Zero Branco, e rispettivamente don Corrado parroco a Sant’Alberto e don Davide parroco a Scandolara. La loro convivenza in canonica a Zero Branco e la recente istituzione ufficiale della “Collaborazione pastorale” (il 9 dicembre 2014), sono fattore decisivo nell’impegno di unire le forze e realizzare fattivamente la “Collaborazione pastorale Zerotina”.

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La sfida della Collaborazione
Don Corrado e don Davide nell’opera pastorale sono aiutati anzitutto da don Renato Comin (nato nel 1933), che ha dopo aver concluso il suo servizio di parroco a Pero di Breda e San Giacomo di Carbonera si è trasferito a Zero Branco e si dedica con instancabile impegno alla visita degli ammalati, degli anziani e al ministero della Riconciliazione; vi sono anche una cooperatrice pastorale (Paola Favretto) ed una aspirante cooperatrice (Maria Sfriso), che vivono a Sant’Alberto. C’è poi la preziosa comunità delle suore Carmelitane di Firenze, che abitano a Zero Branco, sopra gli ambienti della scuola materna. E in questa opera pastorale vi sono coinvolti anche numerosi laici impegnati nel Consiglio di collaborazione, nei Consigli pastorali, nelle associazioni e nei vari settori della pastorale. “Sono convinto che attraverso questa nuova realtà delle Collaborazioni – spiegava il precedente parroco – Dio ci voglia parlare. Dio non è assente da questo tempo, che ci presenta difficoltà ma anche nuove opportunità”.

Tante nuove famiglie
Una delle prime sfide è quella dell’integrazione: tra le diverse parrocchie; tra i nuovi residenti, quasi tremila in dieci anni, e i “vecchi” zerotini; quella tra i tanti gruppi. L’urbanizzazione a Zero Branco è stata veloce. Si vedono tanti nuovi volti, tante famiglie giovani. Ma molti, provenienti dall’hinterland trevigiano o veneziano, in pratica vivono qui solo alla sera, dopo una giornata passata al lavoro. Integrare «vecchi» e «nuovi», creare uno spirito di comunità non è sempre facile. D’altronde, in comunità dove l’età media è di trentanove anni, si impongono nuove esigenze e nuove modalità, ad esempio nella preparazione ai sacramenti e nell’attenzione alle famiglie.

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I battesimi sono ogni anno circa 80 solo a Zero Branco, circa 110 in tutto il comune. Da anni è attivo un cammino di preparazione per i genitori che battezzano il primo figlio. Uno dei corsi vicariali di preparazione al matrimonio si tiene a Zero Branco. In comune esistono due scuole dell’infanzia parrocchiali: a Zero Branco i bambini sono 100 circa, a Sant’Alberto una novantina; in tutto una ventina i bimbi del nido. A Scandolara c’è invece una materna pubblica. Solo a Zero Branco ogni classe di catechismo è divisa in 4-5 gruppi. Grossi numeri, insomma. Con il rischio che la parrocchia venga vista come un grande erogatore di servizi, a scapito dell’accoglienza e dell’essenziale annuncio del vangelo.

Il tessuto delle comunità è vivace. A Zero Branco è forte la tradizione scoutistica. La collaborazione tra parrocchie sta man mano caratterizzando la realtà dell’Azione cattolica – molto radicata a Sant’Alberto e Scandolara e in via di rilancio a Zero Branco -, con gruppi interparrocchiali di adulti e giovani.

I nuovi poveri
Nelle tre comunità non mancano segni confortanti di testimonianza della carità, slancio
missionario e apertura al mondo. Numerosi i missionari partiti da Zero Branco. L’attenzione alla mondialità è confermata da belle realtà di volontariato, ma anche la presenza della Bottega del mondo, con i prodotti equi e solidali, in un locale della parrocchia. Anzi, proprio a Zero Branco, circa vent’anni fa, nacque il primo negozio equo e solidale trevigiano. Ma nel campo della solidarietà stanno crescendo le esigenze anche nel territorio.

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Il centro d’ascolto Caritas di Zero Branco, per quanto riguarda le borse della spesa, sta diventando un punto di riferimento per aiutare chi non ce la fa e ascoltare e orientare i nuovi poveri. Assiduo, grazie anche alla presenza dei ministri straordinari dell’Eucaristia, il rapporto con la casa di riposo, una delle più grandi della zona.


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Unità Pastorale Zerotina
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